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Da quando sono arrivato in California, due mesi fa, ho iniziato a guidare quotidianamente, tra autostrade, statali e strade cittadine. Non ho comprato ancora una macchina (non avendo ancora un lavoro) ma sto girando con una macchina affittata a buon prezzo (circa 20 dollari al giorno). Devo dire che guidare in California non è così “semplice” come sembrerebbe. Uno dei miei più grandi incubi è lo STOP! Sì, avete letto bene, lo Stop. Qui ci sono più stop che cittadini e bisogna fermarsi a tutti, anche a quelli dei parcheggi. Quindi, è semplice vedere una macchina che cammina da sola in un grande parcheggio di un megastore fermarsi a tutti gli Stop all’interno del desolato parcheggio. Ma dico io “non vedi che sei da solo?!!”. Altra novità è che quando il semaforo è rosso si può girare a destra, quindi è come se fosse sempre verde per girare a destra, è vietato soltanto se c’è un cartello che indica di non svoltare. , quindi bisogna stare attenti nel vedere se una strada è a senso unico o meno. Quando è venuto a trovarmi il mio amico dall’Italia (Una bella sorpresa dall’Italia!!) c’è capitato di svoltare contromano in una strada a senso unico (mamma mia che spavento!), eppure il mio amico E. è un veterano alla guida sulle strade degli Stati Uniti. Il parcheggio è un altro tasto dolente. Prima di tutto è costosissimo, almeno qui a San Francisco. Poi ci sono dei colori identificativi sul bordo del marciapiede, quindi, se il colore è rosso non si può parcheggiare, se è verde si può parcheggiare per un arco di tempo limitato, una sosta che può durare fino ad un massimo di 20 minuti o meno. Se è senza alcun colore, e non c’è il parchimetro è, se invece c’è il parchimetro si paga con le tariffe locali (se non si hanno monete è possibile pagare con la carta di credito, molto comodo). Giallo per chi deve caricare e scaricare merci. Insomma all’inizio facevo fatica a far quadrare tutti i colori. Le uscite delle autostrade non hanno sempre il cartellone che sovrasta la rampa di uscita ma soltanto un cartello 500 metri o più prima della svolta. Quindi se non leggi il segnale in anticipo quando passi l’uscita non ti rendi conto che quella è l’uscita da imboccare. In più, capita spesso che il segnale non indica il nome della città ma quello della strada dove si immette, quindi a volte diventa antipatico. Non si trovano le classiche uscite del tipo Roma nord, Roma centro, Roma sud e via dicendo, ma c’è un cartello che dice “le prossime 6 uscite sono per Roma”, e poi trovi ad ogni rampa il nome della strada, quindi perso il primo cartello sei fregato 😦 I semafori sono molto più rapidi e le code diventano meno lunghe. Perfetto! Le corsie dell’autostrada sono spesso da 4 o 5 ma la cosa curiose è che tutti vanno alla stessa velocità, quindi non si vedono sulla sinistra, ovvero la corsia di sorpasso, macchine che sfrecciano a 160 km/h, ma bensì vedi tutte le macchine, in tutte le corsi andare alla stessa velocità. Questo mi fa tutt’ora strano. Poca segnaletica, sia per quanto riguarda le direzioni stradali che per i divieti ed altro. A volte è un bene perché non si cade nella trappola della confusione ma altre volte si rimane interdetti nel cercare di capire per i pochi segnali esposti. Capita anche che alcuni segnali di direzione sono esposti quando non è più legalmente possibile cambiare corsia, quindi si è costretti a fare il giro largo. Gli automobilisti americani sono notevolmente meno stressati, molto più gentili nel lasciarti passare per primo, rispettano le regole stradali molto, ma molto, più di noi italiani e questo mi fa guidare molto più rilassato e senza stress (spero di poter dire lo stesso quando inizierò a lavorare e sono in ritardo). Nessuno usa il clacson, sembra quasi che usarlo sia un gesto di maleducazione. Ho sentito il bip soltanto quando qualche auto resta ferma al semaforo verde per 8 secondi. Il traffico qui è tremendo e le code sono lunghissime ma in compenso è ordinato e non devi cercare di non farti superare dai “classici furbetti di turno”. Poi con il fatto che tutte le auto hanno il cambio automatico non c’è neanche il problema del piede che si atrofizza. Spazzi larghi, tanti spazzi larghi e questo semplifica tanto la guida. E’ come avere una stanza da letto dove puoi tirare due calci al pallone con tuo figlio, non è necessario ma se c’è fa una grande differenza. Dà un senso di libertà!! Sicurezza, devo dire che le strade non mi danno un grande senso di sicurezza, forse ho la deformazione professionale avendo lavorato nel campo per un po’ di anni. Vedo pochi guard rail, poche protezioni sugli svincoli, cartelli stradali messi nel bel mezzo di una uscita autostradale, pericolosissimo sopratutto per un motociclista. In Italia cose del genere sono vietate dalla normativa. Pochi o quasi nessun autogrill lungo le statali o le autostrade.
sugli stop hai perfettamente ragione. non ne vidi uno a san diego, e mi beccai un cazziatone da un poliziotto, che mi urló “NEXT TIME RESPECT THE STOP”. credo di averla passata liscia solo perché vide che ero un turista. sulle strade in generale direi che é un sistema piú pericoloso del nostro a causa di quello che citavi a proposito delle corsie. a me la cosa che faceva impazzire era che se ti metti a destra spesso la corsia scompare con l´uscita, per cui non puoi metterti a destra prima e tirar dritto fino a che non vedi la tua uscita e l´imbocchi, ma devi passare a destra solo in prossimitá dei 500 metri che citavi tu. questa la trovavo una cosa parecchio stressante, perché se per caso in quei 500 metri non trovavi lo spazio per l´uscita, la saltavi automaticamente e giro largo.
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Verissimo!! La stessa cosa che faceva impazzire anche a me all’inizio. Adesso mi sto abituando ma non condivido la concezione di far scomparire la corsia di destra ogni volta 😦 Hai guidato da San Diego a San Francisco?
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Ciao sono sempre io, ho cambiato account, che l’altro era il vecchio.
No, purtroppo S. Francisco non l’ho visitata ancora. Ero per una conferenza a San Diego (città splendida, tra l’altro), e a conferenza finita abbiamo fatto in auto San Diego-Las Vegas (una città che dire tamarra è poco)-Los Angeles, che come città in sè mi ha deluso molto, mentre ho trovato bella Venice Beach, e splendide Malibù e Santa Monica.
Tra l’altro il tuo punto di vista sulla vita negli USA mi interessa molto, essendo anche io napoletano emigrato (io sto in Germania)
personalmente negli USA sono stato 4 volte finora e più di una volta ho avuto la tentazione di trasferirmi lì, anche se tendenzialmente mi piacerebbe più la costa est (tipo Boston). chissà che magari un giorno non ci riesca veramente!
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Io non sono ancora andato sud della California ma conto di andarci presto. San Diego è la città che mi ispira di più. Da quanto tempo vivi in Germania? Come si vive lì? E’ sempre un piacere parlare con un napoletano come me 🙂
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mah. io sono da 5 anni e mezzo qui, più un altro paio d’anni passati in spagna. ti dirò, ovviamente non sono i più simpatici del mondo, e la lingua è un inferno, ma a parte questo, credo che la qualità della vita (intesa come costo della vita rapportata agli stipendi, diritti dei lavoratori, e bilancio lavoro / vita privata) abbia pochi pari nel mondo.
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Immagino. Non ha caso l’economia è solida. Ho sempre avuto questo dubbio, potrebbe sembrare una domanda banale ma “esiste una differenza tra sud e nord in Germania? Nella stessa maniera che viene intesa in Italia. Io ho sempre avuto l’idea che lì c’è una forte differenza tra est ed ovest equivalente del nostro nord e sud. Giusto una curiosità 🙂
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Sono molto più ordinati di noi (e dunque meno stressati) perché la polizia ti cazzia: ti multa di brutto, spesso finisci comunque in tribunale; e se non paghi la multa… mica c’è Equitalia che arriva dopo 5 anni…no, galera! Subito! Il Raccordo Anulare di Roma sarebbe un paradiso, con queste regole.
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Si c´é una differenza. Di fatto, essendo una repubblica federale, ci sono bundesland (che sarebbe una entita a metá tra stato tipo USA e regione tipo italia) ricchi e bundesland poveri. I ricconi sono i bavaresi, che negli anni 70 erano poverissimi e piangevano miseria, ricevendo grossi aiuti federali. poi con l´aiuto del governo sono stati industrializzati e ora sono i piú ricchi e non vogliono pagare per i nuovi bundesland poveri. Io sono al nord (noi siamo i poveracci), peró “poveri” sempre in senso tedesco, ovvero vivo in una cittá che corrisponde alla cittá media italiana benestante del nord , con servizi che funzionano, poca criminalitá, e qualitá alta della vita. Poi c´é anche la questione dell´est, ovviamente. ma la differenza é inferiore al nostro nord-sud direi. La differenza tra gente seria come i tedeschi e noi la vedi anche da questo. Noi stiamo da 120 anni con sto problema meridionale e ancora non si vede via d´uscita. loro in 25 anni non hanno risolto tutto, ma hanno fatto molto piú di noi.
In sostanza: sud ricco e ignorante (l´esempio dell’ignorantone bifolco leghista calza bene col bavarese medio), nord poveraccio ma relativamente ai parametri tedeschi, est peggio dell´ovest, ma meglio del sud italia.
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Grazie Sonic. Mi hai fatto luce su alcuni aspetti della Germania 🙂 Condivido quando dici che noi in più di un secolo non abbiamo cambiato granché la condizione del sud mentre in altre nazioni, la Germania più di tutte, in molto meno tempo ottengono fantastici risultati.
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Io mi sono già persa dopo dieci righe del tuo post 😉 ma ho guidato a Napoli e a Tirana secondo te potrei farcela in America? 😉
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Mmm…diciamo che il tuo training potrebbe aiutarti in Nuova Delhi, ma negli States la guida è un po’ diversa 😃 direi ordinata
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Tirana quindici anni fa era il caos totale… credo che sia migliorata parecchio. Napoli ,diciamo, che rimane sempre pittoresca!!
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PS io non avrei mai il coraggio di guidare in India, vanno come dei pazzi forsennati 😊😂
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